Si definisce SAPR un sistema costituito da un mezzo aereo senza persone a bordo, utilizzato per fini diversi da quelli ricreativi o sportivi, e dai relativi componenti necessari per il suo comando e controllo da parte di un pilota remoto. E’ possibile utilizzare anche l’acronimo UAV o UAS (rispettivamente Unmanned Aerial Vehicle o Unmanned Aerial System).
Questi aeromobili sono costituiti da un corpo principale che funge da vettore, dai sensori di presa (o carico utile) e dal Gimbal. Il sistema si completa con il radiocomando e la stazione di controllo a terra. Il vettore comprende il telaio, i motori, le batterie e la centralina di bordo; il sensore di presa può essere una foto-video camera, un sensore multi o iper spettrale oppure un dispositivo LiDAR. Il Gimbal invece è il supporto del carico utile e ne consente il movimento, anche in modo disaccoppiato rispetto al velivolo.
Il radiocomando è il dispositivo che impartisce al drone i vari comandi e consente di operare nelle diverse modalità di volo: manuale, GNSS o automatico. Infine la stazione di controllo a terra e il relativo software consentono di monitorare, in tempo reale, tutte le informazioni riguardanti il volo.
Si possono individuare due principali categorie di SAPR: il multirotore e l’ala fissa. Il drone multirotore è un velivolo in cui la portanza ed i movimenti sono generati dalle ali rotanti collegate ai motori. È caratterizzato da bassa velocità e ridotta autonomia di volo ma garantisce accuratezza e precisione. Le configurazioni più diffuse vanno dal quadricottero, molto semplice e agile, all’ottocottero più ingombrante e complesso ma più sicuro, più stabile e con maggiore capacità di carico.
I droni ad ala fissa sono invece particolarmente adatti per il rilievo di superfici molto estese, con volo prevalentemente orizzontale. Il decollo avviene con lancio manuale o con catapulta, mentre l’atterraggio tramite paracadute. Hanno la caratteristica di avere una maggiore velocità e una più lunga autonomia.